Il gesto di raccogliere una bacca o un’erba è stato il primo, il più elementare, ma il più utile per la sopravvivenza e la crescita dell’uomo.
La scelta che induce al gesto della raccolta deve essere ricca di conoscenza che, limitata agli albori della vita, si è arricchita di sapere col passare dei secoli portando alla luce le più grandi civiltà che si affacciarono su uno dei mari più maestosi di sempre: Il Mar Mediterraneo.

Nel peregrinare per i litorali ed i monti, la vegetazione sempre verde, dai colori giallastri legati al verde sbiadito, viene definita come “la macchia mediterranea”, un’opera che fonde storia e tradizione del famoso mare, nonché “fonte inesauribile d’ispirazione che, nei periodi vegetativi, si manifesta nell’aria attraverso una magia di profumi tipici della flora del territorio. Un vero e proprio paesaggio olfattivo e pittoresco che si trasforma in un viaggio mistico nelle terre del Mediterraneo.

Timo, rosmarino, mirto, elicriso, verbena e tutti i fiori selvatici caratteristici fondono gli aromi delicati della costa con quello spumeggiante della brezza marina.
Le antiche conoscenze riguardo alle proprietà delle piante aromatiche che abitano il nostro territorio, si fanno testimoni di un sapere tuttora custodito in cucina, nella composizione dei profumi, nella medicina e nella preparazione delle acque aromatiche.

Le doti aromatiche di queste acque creano particolari percezioni olfattive e gustative che si adattano piacevolmente ai cinque sensi dell’uomo, comunicando sensazioni positive e coinvolgenti che rimangono impresse nella memoria e fanno riaffiorare i ricordi della macchia mediterranea.